Sembra il programma di un festival internazionale la rassegna di film prevista per il 3° cineforum, organizzato dal Centro di Aggregazione Giovanile e dal movimento culturale il Tarlo, che si terrà a Venosa al Cinema Lovaglio dal 15 febbraio a fine marzo. Sono in rassegna cinque film che provengono dal di fuori dei confini italiani, dalla Turchia (Ai confini del Paradiso), dal Medio Oriente (Caramel e Meduse), dagli Stati Uniti (Paranoid Park), dal Canada (L’età barbarica) ed un film italiano girato nel materano (Il rabdomante). Tre di queste pellicole (Meduse, Ai confini del Paradiso, Paranoid Park) hanno anche ottenuto prestigiosi premi nell’ultima edizione del festival di Cannes. Caramel concorre per il titolo di Oscar come miglior film straniero.
Caramel è un film corale al femminile ambientato in una Beirut a metà tra tradizione e modernità. La regia non lascia tracce particolarmente significative, la sceneggiatura è invece molto delicata (pur con dei momenti non proprio a fuoco). Nel complesso il film è in grado di toccare le emozioni dello spettatore.
Ai confini del Paradiso è l’opera seconda di Fatih Akin autore del fortunato (sia come successo di pubblico che di critica) La sposa turca. Alcuni hanno trovato eccessivamente melodrammatico questo nuovo lavoro del regista tedesco di origini turche, altri hanno evidenziato l’artificiosità degli incastri narrativi. Chi scrive ritiene invece che il film di Akin ha dei momenti di intensità emotiva molto profondi e molto veri, e si tratta di quella verità che trascende il concetto di verosimiglianza sia a livello narrativo che psicologico.
Meduse è il gioiellino della rassegna. Un piccolo film che parla di sentimenti in modo semplice ma raffinatissimo. Il tutto attraversato da un’atmosfera magica, fiabesca più che surreale.
Paranoid Park è un parco di Portland (Oregon) in cui i ragazzi s’incontrano per fare skateboard. Gus Van Sant lo dipinge come un luogo interiore più che fisico e tutte le vicende che accadono sono rappresentate così come percepite a livello emotivo e mentale dal ragazzo protagonista del film.
L’età barbarica di Dennys Arcand è l’ultimo tassello del puzzle che il regista canadese ha cominciato a comporre con Il declino dell’impero americano e Le invasioni barbariche, per parlarci della sua visione sociale e morale del mondo contemporaneo.
Il rabdomante è stato girato in Basilicata a Matera e dintorni. E’ un film apprezzabile per il tentativo di mescolare diversi generi. E’ una storia di amicizia, di fratellanza, d’amore. Lo abbiamo scelto anche perché affronta il problema dell’acqua come bene comune, problema su cui vorremmo soffermarci a discutere.
Ad ogni film seguirà un dibattito all’interno del quale si analizzeranno e si approfondiranno gli elementi contenutistici e formali del film.
Obiettivo primario di una rassegna è quello di farsi ricordare. Ci auguriamo quindi che lo sguardo sulla realtà, su noi stessi, in seguito al percorso di film proposto, ne esca arricchito se non addirittura rinnovato.