venerdì 24 agosto 2007

NON FAREMO PARTE DELLO SPETTACOLO

E' stato difficile opporsi all'iniziativa che ha voluto Corona sul palco cercando di far capire le motivazioni della contestazione, non usando facili slogan, non replicando mai alle polemiche sterili, concentrandosi solo sui contenuti e sul modo in cui veicolarli.

E' stato difficile perché, messa in questo modo, la nostra è stata soprattutto una "battaglia culturale".

Abbiamo cominciato questa lotta perché non accettavamo non tanto l'esibizione di Corona in sé (anche quella ovviamente) ma soprattutto il modo in cui si stava promuovendo tale esibizione e le motivazioni che avevano portato a volerla.

Tante decisioni importanti sono state prese nel corso di questo mese. Innanzi tutto si è discusso più di dieci giorni sui contenuti e sulla forma del manifesto "La cultura contro la volgarità". Volevamo che il manifesto spiegasse cosa contestavamo dell'iniziativa della Pro Loco e non fosse banalmente costituito da una serie di slogan su cui facilmente trovare il consenso dell'opinione pubblica. Non volevamo dare l'idea che noi fossimo semplicemente degli anti-Corona. E già dal titolo speravamo si capisse che per noi il problema era più ampio. Abbiamo optato per una linea di contestazione nei confronti della Pro Loco di Venosa che fosse mirata solo a questa iniziativa. Ed inoltre abbiamo deciso di combattere con forza la dichiarazione allucinante con cui il Presidente Duino aveva affermato che la Basilicata si legava alla disavventura giudiziaria di Corona. Con questo semplice manifesto dei ragazzi soprattutto minorenni (chi scrive ha 32 anni ed è uno dei più adulti del gruppo) si sono esposti e volgarmente (ma me l'aspettavo, se ci fosse meno volgarità in generale difficilmente Corona il 28 sarebbe sul palco) sono stati attaccati su più fronti. Chi ha voluto contestare l'uso che si faceva della parola "cultura" e del simbolo "libro". Chi ha contestato loro il fatto di essere degli esibizionisti in cerca solo di gloria mediatica. Chi ha dato loro dei nullafacenti che pensano solo a bere e fumare. Chi voleva ad ogni costo che questi ragazzi fossero pedine manovrate da altri.
Ma vi rendete conto quanta volgarità c'è nell'astio con cui si attacca dei sedicenni che hanno deciso in modo spontaneo di formarsi in gruppo e combattere una battaglia per il proprio paese?
Al di là della bontà delle critiche, la violenza verbale con cui sono state proposte è a dir poco deplorevole. Nel migliore dei casi è stato detto loro di essere come Corona.
Dopo il manifesto, insieme ai ragazzi, si è deciso di raccogliere le firme in quanto atto concreto che testimoniasse cosa pensavano i venosini dell'evento. Quindi si è deciso di proporle in Consiglio Comunale il quale ha dichiarato all'unanimità l'inopportunità dell'iniziativa.
Poi ancora polemiche ed attacchi. Il Presidente Duino non ha mai perso occasione per attaccarci. Ma noi abbiamo deciso di non replicare perché le repliche non avrebbero contribuito ad arricchire il dibattitto con elementi di novità.
Ed ora siamo arrivati quasi al giorno dell'esibizione di Corona. Ancora una volta i ragazzi stanno dimostrando molta maturità. Insieme abbiamo capito che l'evento non è più quello promosso un mese fa. Molte cose sono cambiate, ne ho parlato in un altro post. Vorrei solo sottolineare che addirittura si è arrivati alla farsa, alla pantomima: Corona leggerà le Odi di Orazio. Ovviamente in modo provocatorio nei confronti delle nostra contestazione. Sottolineerei che due mesi fa, a Potenza Benigni ha letto Dante, a Venosa Corona leggerà Orazio. Insieme ai ragazzi si è deciso di continuare questa lotta ma dal 29 agosto in poi. Considerando l'evoluzione degli eventi, qualunque tipo di contestazione, il 28 agosto, rischierebbe di essere assorbita nello spettacolo.

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